L’Oracolo e l’Editoriale di Dicembre
- lachanceria
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
A cura di Rossana Orsi
C’è un dolce pendio
mediano nella colonna dei mondi.
Ad ogni vertebra
la luce è simile a quella del sole di novembre.
Qui tutto pare aggiogato:
la mente e dove ci ha condotto
il vuoto tra un battito cardiaco e l’altro.
Qui le pupille si rincuorano
e le palpebre - adagio - si arrestano sulla soglia.
Di qua
come da un vetro
le immagini continuano a scorrere
offuscate appena da un velo rosso che si tinge in rosa,
un po’ in controluce,
mentre perde le sue solite sembianze.
Di là
come su un lago
l’occhio ritrova attenzione
e qualcosa di interiore si sveglia
proprio quando il letargo avanza
e nuovi petali e nuove foglie
prosperano nell’accoglienza dell’inverno.
Io non so dire come si senta l’animo
dopo essersi sdraiato su quel pendio
e aver odorato ciò che diventa ormai brace d’autunno.
Non so dire nemmeno cosa veda questo nuovo sguardo
se vede qualcosa
oppure se la sua vista attraversi fronde di ghiaccio
piene come fosse primavera
piene di tutto ciò che è
qui e adesso, a dismisura.
So però che i popoli degli alberi
continuano a cantare le canzoni della Madre.
Di qua e di là
puoi sentire l’unica voce che tutto crea
ed è a lei che si deve
sia il pendio che la sua dolcezza informe.
Benvenuto Dicembre. Il decimo mese del calendario romano che, prima di quello gregoriano, cominciava con il mese di marzo.
Protagonista di questo periodo: il rapporto tra luce e tenebra. Ci richiama immediatamente alla mente il solstizio d’inverno, evocando un fondamentale passaggio dell’anno: la fine di un ciclo e l’inizio di quello nuovo. La parola solstizio rappresenta, dal latino, “il sole che si arresta”. Abbiamo facilmente osservato come ci siamo inoltrati in giornate sempre più corte e cupe, fino a che cominceranno progressivamente ad allungarsi regalandoci tramonti tipici dell’atmosfera natalizia simboleggiando così il sole che rinasce, ampiamente celebrato dalle antiche popolazioni.
Personalmente sono da sempre innamorata delle suggestioni simboliche che adornano questo mese. La stagione fredda, il colore candido, le piccole luci che sembrano squarciare ogni tipo di buio, il profumo degli agrumi e delle caldarroste, i ciclamini, le bacche.
Come se non bastasse ho trovato in rete una leggenda tipica di queste settimane che vorrei condividere con voi.
Ci troviamo in Islanda dove esiste un rito, Jolabokaflod, letteralmente “alluvione/marea di libri di Natale”, pressoché unico al mondo. Affonda le sue radici nella Seconda Guerra Mondiale, e nell’amore per la letteratura, all’epoca in cui la carta era uno dei pochi beni non razionati. L’usanza vuole che le persone si scambino in dono libri, spesso accompagnati da deliziose prelibatezze locali come cioccolato e birre artigianali, alla vigilia di Natale, trasformando così la notte più magica dell’anno in un momento intimo e speciale da trascorrere in compagnia di letture e racconti.
Dicembre è un mese ricchissimo di spunti di riflessione e di riti che vivono dalle passate generazioni e da quelle prima ancora, mantenendo accesa in noi la fiamma sia dei nostri antenati che della nostra capacità di dialogare con l’invisibile. Ad esempio, voglio ricordare Le Dodici Notti Sacre (spesso chiamate anche Notti Sante, Rauhnächte o Notti dei Fumi nell’area germanica): un periodo liminale (che si apre tradizionalmente con il solstizio d’inverno o con la notte di Natale, a seconda delle tradizioni e si estende per dodici notti) nel quale si è come sospesi, fuori dal tempo ordinario.
Comunque viviate questo mese, il mio augurio è quello di sentire ancor di più la presenza della Natura: nelle vostre parole, nei vostri pensieri, nelle vostre azioni. Lasciando lo spazio ai collaboratori del blog che nelle prossime settimane condivideranno le loro suggestioni di Dicembre, vi invito a dare uno sguardo al nostro shop on-line e alla sezione del sito dedicata ai percorsi condivisi. Perché ci sono delle novità che vi aspettano e che speriamo possano risuonare con voi o con qualcuno a voi caro al quale fare un regalo.
Rossana
Testo di Rossana Orsi (rossana_orsi)









Commenti