Editoriale di Aprile
A cura di Tamara Barbarossa
Aprile è un mese effimero, come le sue candide fioriture voluttuose. Prima ancora dell'apparizione delle tenere foglie verde-mare sugli alberi, la campagna, all'apparenza assopita, annuncia il cambio di stagione mostrandosi punteggiata dal bianco e dal rosa di bellissime piante come il mandorlo e il pesco.
Tra i boschetti che spesso visito in Sicilia c'è Ficuzza, situato nel territorio della cittadina di Corleone. Un tempo, lungo i confini del bosco, si poteva ammirare un'antica linea ferroviaria, ma ho avuto il privilegio di vederla solo una stagione, il primo anno in cui mi sono trasferita a Palermo, ovvero sette anni fa. Successivamente l’hanno smantellata. Trovavo quelle rotaie suggestive, immaginavo un treno che si perdeva tra gli alberi, con figure mitiche e fantastiche che venivano trasportate verso luoghi misteriosi. Ora che le rotaie non ci sono più a farmi sognare, giunge in soccorso il pruno selvatico, che in questo periodo diventa il protagonista indiscusso: deliziosi arbusti vestiti come se stessero per fare la prima comunione.
Esuberanti, eterei e numinosi, i fiori di pruno sfilano in processione sulla sponda del sentiero nel loro delicato candore, ricordando gli abiti di pizzo San Gallo dei bambini. Con la loro strabiliante bellezza si dimenticano facilmente le vecchie rotaie; forse, ora, gli eccentrici personaggi, stanchi di viaggiare, festeggiano la primavera nascosti tra gli arbusti.
"Fiori di Pruno:
un'estasi
la mia primavera."
(Kobayashi Issa)
Un'antica leggenda popolare narra che tra i rami intricati del pruno selvatico convivessero sia il bene che il male. Non è difficile comprendere il motivo di un tale mito, dato che l'arbusto possiede sia la bellezza dei fiori candidi che le affilate spine a protezione di questi. Un tempo si usava portare con sé un ramoscello di pruno proprio per la caratteristica appena descritta: si credeva che tenesse lontani i demoni.
Aprile è un mese di intense emozioni, il nostro corpo e la mente sembrano risvegliarsi come i fiori più rappresentativi della stagione. Abbiamo pensato che in questi giorni di cambiamenti interiori oltre che del territorio fossero indispensabili le rubriche di Monica Brescancin "Il giardino di Bach", che supporta il progetto Unfioreladomenica da più di un anno, e la nuova proposta di Lorenza Finocchi "Il rimedio essenziale", in modo da accompagnarci con i loro preparati.
Seguiteci, nei prossimi giorni scoprirete queste e altre interessantissime rubriche.
Testo e fotografia di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)
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