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Glicine

  • lachanceria
  • 27 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

rubrica: Natura poetica


E fu un lampo,

Un meraviglioso bagliore!

Il muro scrostato

Come rughe del tempo

Sorretto da grossi rami screpolati

Uguali a mani di contadino

Fiorì.

Come un adulto che si ricorda di giocare

E tornare indietro nel tempo,

Portò dolcezza

agli occhi assonnati dell’inverno.

Un the caldo servito sul terrazzo

Un bacio lieve sulla testa

una carezza amica.

Un rifugio floreale e romantico.


Così il Glicine apparve

Come una Dea

Custode di nobili segreti .

L’amore tenero

Pieno di sussurri e

silenzi colmi di parole

Racconta in ogni infiorescenza.

Quei suoi lunghi capelli

Son chioma del cielo

Mossa da mani angeliche.

Giunge a mani unite

come promessa eterna

Di morte e di vita.

Glicine, fertile ventre

Che tutto dipinge

di un solo colore

spirito di bellezza

evanescente creatore

mi avvolgerò nel tuo manto

E nella metamorfosi

danzerò ancora

sarò fata

farfalla leggiadra.



Testo di Angela Katia Faugiana (laestrella87)

Fotografia di Santa Vinciguerra (una_storiada_raccontare)

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