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MOLCHER - ottavo capitolo

Rubrica: Racconti oltre il velo

(recupera i CAPITOLI PRECEDENTI qui)

terza e ultima parte

14 giugno, anno del Signore


La mia ombra interiore è la Morte, che si prende gioco di me quando mi aggrappo alle illusioni che la vita mi offre. Lympha è la mia illusione: il desiderio di poterla avere al mio fianco. La Morte, lungo il mio cammino, è sempre presente, condivide il mio stesso percorso. Quando mi rifiuto di assecondarla, mi mostra cosa significa non vivere: non vivo quando mi ritraggo, quando ho paura, quando rimando le decisioni sperando che le situazioni si possano risolvere da sole. Potrei anche nascondermi nel bosco più cupo e impenetrabile, ma la Morte mi raggiunge inesorabile, desiderando che io mi trasformi; e appena chiudo gli occhi, mi conduce a camminare lungo le sue valli desolate.

Sin dall'inizio ho creduto che volesse ostacolarmi, ma solo nel momento in cui l'ho accolta, grazie agli insegnamenti della Madre Badessa, ho compreso che l'unica via per la luce attraversa l'oscurità. Solo quando concepisci la Morte, la vita inizia ad avere un senso: questo è il segreto degli uomini saggi. Incontrare la Morte lungo la strada significa diventare adulti. Quando sono partito col titolo di cavaliere, al seguito del re, ero poco più che un adolescente; ora non so più contare gli anni che mi appartengono.



L'oscurità si nutre di difficoltà, fallimenti, delusioni, dolorose illusioni, divorandole e trasformandole in polvere, facendole affondare nel lago nero della mia anima. Così, quando mi specchio in esso, posso ancora vedere chi sono stato, non con sguardo critico ma compassionevole. La sua distruzione costante apre le porte alla creazione, al mutamento, abbandonandomi alla trasformazione. Posso così essere padrone della mia vita, vivendola con la medesima passione di cui è degna.

Nel momento in cui la Morte si è impossessata del mio corpo e della mia anima, ho potuto trasformare l'idea che avevo di me stesso. Mi ha reso morto in vita, donandomi lo sguardo innocente dei trapassati. Così ho potuto ritrovarmi nei panni di ciascun essere, osservando la loro luce: tra la vita e il sogno non vi è più alcuna distinzione. La maggior parte degli uomini si avvicina alla propria ombra attraverso il crimine, il sentimento d'odio, la guerra, ma a coloro la Morte non ha nulla da offrire, poiché hanno travisato il suo intento. Essa, invece, offre opportunità, ma solo quando si raggiunge l'apice del proprio stato di coscienza.


Dal diario di Molcher, cavaliere dal cuore di muschio.



Le avventure di Molcher sul blog22 per ora terminano qui. Questo perché, in accordo con la Chanceria, l’avvincente storia delle sue gesta possa trovare spazio nella pubblicazione di un romanzo. Perciò vi chiediamo di attendere i tempi editoriali per scoprire la totale trasformazione del cavaliere dal cuore di muschio e di seguire con noi tutti gli sviluppi.


Che le rose fioriscano sul vostro sentiero,

Tamara & Barbara



Testo di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)

Illustrazione di Barbara Aimi (@aimi.barbara)

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