racconto sensoriale: NUOVI ARRIVI
Albeggia.
Il cielo rosagiallazzurro silenzioso, appena un cra di corvi in volo verso la piccola valle in cui abito.
Il fiato fa una nuvoletta, entro nel gabbiotto in cui teniamo le granaglie per le galline.
Appena sentono la porta aprirsi, fremono di vedermi arrivare. Lo capisco perché cominciano a chiocciare e a sbattere le ali, di cui ancora non vedo le piume ma sento il rumore.
Riempito il contenitore di mais tritato, mi avvio verso il recinto che si trova poco distante, proprio di fronte al piccolo orto.
Nel frattempo, il sole – veloce - prosegue la sua ascesa. Intravedo la luce fare capolino dalla collina verde di macchia. Mentre percorro il sentiero, lavanda e rosmarino mi inebriano coi loro profumi ben distinti. Innamorata, tocco le foglie della lavanda: morbidezza e delicatezza mi attraversano i pori della pelle. Un bellissimo buongiorno.

Le scarpe si bagnano di rugiada, l’autunno è così umido… e a me piace, perché so che sta nutrendo le bacche che verranno.
Ecco, alla fine del piccolo sentiero, le “ragazze” - come le chiamo io - e il galletto in prima fila. Il suo nome è Nuvola Rossa, per via del suo manto fulvo. Intorno a lui ci sono Gertrude e Carmela, nere e severe: Beatrice, dal manto di pernice, e Teresa, color miele, mite e timida più delle altre.
Manca Marianna, la bianca. Starà covando come al solito, la nostra chioccia!
Vengo accolta con grande entusiasmo mentre spargo intorno alle piante di mirto il loro mangime. Entro poi nella casetta per portare un po’ di ristoro anche alla chioccia e… sento un pio pio che non lascia spazio al dubbio. Apro il coperchio dell’alloggio di cova e il mio cuore trova la conferma sperata: un pulcino soffice, giallo come il sole, con una crestina nera sulla testa!
Vedendomi si nasconde tra le ali di mamma Marianna, che subito punta le piume del collo verso di me, minacciosa.
Avete mai visto una chioccia che difende la prole? È più simile a un t-rex che a una gallina!
Richiudo l’alloggio e rapida corro a portare la notizia in casa: c’è un uovo nato a Genna ‘e Abba!
Testo e fotografia di Carla Marcialis (carla_marcialis_)
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