L’empatia nell’aria di primavera
- lachanceria
- 17 mar
- Tempo di lettura: 3 min
rubrica: Il vostro Druido di fiducia
Quando c’è aria di primavera inevitabilmente si respira la sensazione che qualcosa di nuovo sia alle porte. Ed è proprio con questi sentori frizzanti che vi scrivo quest’oggi.
Premetto che, uscendo da un periodo fisico difficile e un conseguente percorso arduo, per il vostro Druido di fiducia la rinascita è doppia.
In primavera, la stagione dove le prime piante affiorano e dove tutti i sentimenti cominciano a scaldarsi, è giusto approcciarsi alla natura - sia umana che delle piante - con il giusto sentore.
Perciò oggi mi piacerebbe parlarvi di empatia, ma in un’ottica un po’ particolare.
Per sentire, prima di tutto, dobbiamo conoscere. Mai periodo storico (nonché stagionale) mi è sembrato più adatto di questo, per provare ad approfondire il discorso su come reagire ai nostri mali, ma anche ai mali altrui.
Questo mese, avvalendomi anche di una delle mie letture preferite, ci inoltreremo brevemente nel viaggio attraverso le emozioni e la loro gestione.

“Coloro che tramano ancora per dominare la terra, coloro che deliberano, decidono e governano arbitrariamente, non vivranno quando l’inverno volgerà al termine. Renderò formidabili guerrieri gli eletti della Divina Maestà, potenti dottori contro le malattie e padroni degli elementi. In verità, divini sono gli spiriti* che possono discendere la scala come pure salirvi. Comprendi il mistero della seconda nascita consiste nel far scendere su di te la benedizione divina.” *[spiriti che possiamo tradurre in questo caso anche come anime]
Qualche tempo fa stavo leggendo un libro sui Druidi, nel quale si parlava dei “Principi legati all’esoterismo Druidico”. Questi principi sono 10 (un numero abbastanza comune in questo ambito).
Esoterikos, dal greco ciò che è nascosto, interiore.
Intendiamo tutte quelle dottrine, discipline, pratiche, riti, opere, che propongono visioni del mondo ampie, di cui i 10 Principi Druidici sono una piccola parte.
Questi principi mi hanno fatto pensare a come si reagisce sin dall’antichità a concetti che sentiamo dentro, a quello che percepiamo noi, ma anche a tutto ciò che ci circonda. Come detto, vorrei porre l’attenzione sulle emozioni proprie e altrui, così come le percepiamo.
Uno dei grandi mali del nostro tempo è la lenta ma inesorabile scomparsa dell’empatia. Possiamo vederlo tutti i giorni, da qualcuno che sta male di fronte a noi circondato dall’indifferenza più totale a un ragazzo che cade dal motorino con le macchine che lo sorpassano senza remora alcuna.
Un po’ figli dei tempi frenetici della nostra società e un po’ perché gli ultimi anni ci hanno “imbruttiti” nel momento in cui abbiamo vissuto separati gli uni dagli altri quando ognuno pensava a sé e a pochi intimi stando a casa da soli.
Il Sesto Principio dice: “So che tutti gli esseri sono dall’eternità anime… nascono insieme da ciò che la saggezza eterna rifiuta da tutta l’eternità. Questi esseri giungeranno tutti alla fine… ricchi dei loro ricordi e delle loro esperienze passate, purificati e trasformati per opera di questa rigenerazione”.
Si parla spesso del popolo umano come unico essere, ospitato sulla nostra terra.
Solo cooperando e aiutandoci potremmo uscirne indenni, o almeno arricchiti.
Il Settimo Principio dice: “Lo stato umano obbliga alla libertà spirituale e quindi alla responsabilità morale.”
Non possiamo dunque fare a meno di domandarci come stanno le persone che ci gravitano intorno, la nostra responsabilità morale dovrebbe imporcelo.
E per concludere l’Ottavo: “In virtù di questa libertà, delle scelte e decisioni che da essa dipendono, (…) gli esseri umani possono, per loro consenso o rifiuto, accordo intelligente o irragionevole, elevarsi o precipitare lungo la scala del destino.”

Non mi piace trarre per gli altri le conclusioni, ma mi auguro che questi principi o una loro parte possano guidarvi nelle prossime settimane a una rinascita, così come la primavera ci invita a fare, sia fisica come la mia e sia in come empatizzare con gli altri.
Provate a sentire i messaggi che vi “capitano”, che essi siano dell’universo o della persona che per caso (ps: come dice la mia metà “Nulla accade per caso, il caso non esiste”) si trovano sul nostro cammino sviluppando quella meravigliosa pratica che prende il nome di empatia. Questo renderà il nostro mondo sicuramente un posto migliore e la bellezza ci tornerà indietro sotto forme impreviste da altre persone che incontreremo. Perché, come sto imparando da quello che professarono i Druidi, il nostro cammino è guidato ma anche fatto di scelte. Anche se i tempi cambiano, perciò, alcuni principi rimangono immutati e immutabili, seppur descritti in maniera diversa a seconda del contesto.
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Il Vostro Druido di Fiducia
Elia Bianzino,
ma puoi chiamarmi “Elia il Druido”
Testo di Elia Bianzino
Fotografie di Pixaby
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