Medaglie (poesia)
- lachanceria
- 22 dic 2023
- Tempo di lettura: 1 min
rubrica: Oracolo di Madre Terra
Svesto i panni del mondo,
Madre,
e cammino spedita
attraverso le tue creature spoglie
con le mie stesse piante nude.
Ricordo il verde dell’estate
come qualcosa che assomiglia
al latte materno per un adulto.
Non è più l’ora di berlo, mi dicono
ma io ti vedo venirmi incontro sorridendo
e il tuo bicchiere è sempre colmo.
Punge fino all’orlo
l’aria di dicembre,
sul ventre mi accarezza l’ombelico
mentre tu semini buio sulla ghiaia,
Madre,
spilla da balia che tiene insieme.

Ho voglia di raccontarti i sogni
di dirti i rimpianti del risveglio
finché non sei tu a venirmi a prendere a scuola.
Ti vedo oltre la cancellata
vestita d'oro e di macerato
con le tue labbra di cera
in un turbine di vento ghiacciato.
Tra foglie e fango
raccolgo i tuoi segreti
e ne faccio cesti,
vestiti,
tacchi,
capelli,
unghie,
denti,
lettere e diari,
(pre)sentimenti.
Madre,
accompagnami nell’accensione.
Ascendiamo assieme:
tra cielo e terra
non ci sono differenze.
Tu e io, le medaglie.
Siamo noi le facce.
Tu ed io: più di due.
Testo di Rossana Orsi
Testo di Giulia Savarelli
![Eduard Bach ha scritto di PINE: “[…]condannare se stessi o gli altri equivale a condannare l’universale creazione dell’amore[…]; […]se nelle nostre menti fisiche non siamo totalmente consapevoli dei motivi delle nostre sofferenze, che possono sembrarci crudeli e senza senso, le nostre anime conoscono il proposito finale e ci stanno guidando verso ciò che più ci conviene.”](https://static.wixstatic.com/media/37a360_ca6254a53b4146b5a240bdd141481bca~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_1225,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/37a360_ca6254a53b4146b5a240bdd141481bca~mv2.jpg)


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