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“Racconti Oltre il Velo” Gli Spiriti della Natura: Deva, Piccolo Popolo e gli elementi della Natura

Rubrica: Sussurri dal bosco - incontri col fantastico


Alcuni di noi avvertono una sottile separazione tra il nostro mondo e un regno segreto, abitato da esseri invisibili. Non è necessario percorrere lunghe distanze, né, come facevano gli antichi veggenti, essere trasportati in altre dimensioni. Basta fermarsi presso una sorgente, osservare le luci e le ombre del crepuscolo, e lasciarsi trasportare ai confini del sogno. Aprendo l'occhio dell'intuizione, la cortina che ci separa da quest'altra dimensione si dissolve, permettendoci di penetrare in essa.


Nella mitologia celtica, Freya è considerata la dea della Natura ed è stata successivamente identificata con Meb, regina delle fate. Suo fratello Freyr, Signore degli Elfi della luce, abitava nel regno di Alfheim. Gli Elfi, derivati dal norreno "Alfr", simboleggiano le forze dell’aria, del fuoco, della terra e i fenomeni atmosferici. Queste creature, bellissime e luminose, incarnano le energie primordiali della natura.


In antichità, si credeva che la magia e gli effetti desiderati potessero essere ottenuti solo attraverso l'intercessione di aiutanti noti come spiriti della natura o elementali. Questi spiriti sono le più piccole unità di intelligenza presenti nella vita, un’intelligenza basilare e sensibile. Gli indiani li chiamano "Deva", e nelle leggende, come nelle fiabe più vicine alla nostra cultura, si manifestano con l’aspetto di fate, silfidi, salamandre, elfi, ondine o gnomi. Questi esseri contengono gli archetipi di ogni specie presente in natura e possiamo comunicare con loro attraverso il pensiero e un profondo senso di gratitudine, modalità descritte anche dal ministro presbiteriano Robert Kirk nel suo libro “Il regno segreto”.


Gli elementali della Terra nutrono la vita, forniscono radicamento e stabilità, aiutandoci a trovare equilibrio. Nelle fiabe, si presentano sotto forma di gnomi, nani e fate, creature laboriose e pratiche, capaci di unire materia ed energie sottili. Le leggende sugli gnomi e sui nani trasmettono significati simbolici legati al bene e al male, alla luce e alle tenebre, e al mondo interiore. I nani, indicati come gnomi nel 1500 dell'alchimista Paracelso, nel suo “Liber de nymphis, sylphis, pygmaeis et salamandris et de caeteris spiritibus”, condividono molte caratteristiche con i nani della mitologia norrena. Questi esseri massicci e compatti mettono in moto l’elemento minerale della terra per nutrire le radici delle piante.

Rudolf Steiner ci insegna che quando in autunno la pianta appassisce, disperde la sua materia fisica nell’ambiente, mentre nel terreno penetra la forma ideale della pianta. Gli gnomi percepiscono e custodiscono queste forme ideali. Quando i semi penetrano nel terreno, durante l'inverno, gli gnomi favoriscono l'incontro tra la struttura femminile della pianta ideale e i semi maschili. Da questa unione nel caldo mondo sotterraneo avviene la fecondazione di una nuova pianta, che sboccerà in primavera, donandoci vita, bellezza e ristoro.


Gli elementi dell’Acqua, invece, simboleggiano purificazione e rigenerazione. Essi ci connettono all'intero ecosistema e sono rappresentati da Nereidi, Ninfe, Ondine e Naiadi, che abitano fiumi, laghi e abissi marini. Queste creature rivitalizzano e mantengono la vita sul pianeta, riflettendo il costante movimento delle acque. Le leggende europee le descrivono spesso come spiriti erranti in cerca d'amore, benevole ma pronte a vendicarsi in caso di inganni e umiliazioni. Simboleggiano la natura, la fertilità, la protezione e la vita dopo la morte. Secondo la tradizione, le ondine, vengono descritte come splendide creature adornate di fiori e conchiglie, sono legate indissolubilmente all’acqua e governate dai moti della Luna. Pur avendo un'indole benevola, diventano implacabili se ingannate o umiliate. La loro mancanza d'anima, che possono acquisire solo sposando un mortale e dando alla luce un figlio, le ha rese celebri nella letteratura romantica e tragica.


Il Fuoco, simbolo di trasformazione e rigenerazione, è impersonificato dalle salamandre, che rappresentano vivacità e passione. Questi spiriti conducono calore e luce, accelerando i processi di trasmutazione interiore e sostenendo la ricerca spirituale. Secondo Paracelso, le salamandre sono creature elusive, che preferiscono frequentare le vecchie e le fattucchiere. I bestiari medievali le descrivono come animali mitici, richiamando forme di drago, spesso raffigurate con corna e lunghe code. La salamandra, nel Bestiario di Aberdeen, è un piccolo serpente che, toccando il fuoco, porta con sé una serie di avversità e avvelenamenti.

Infine, gli elementi dell’Aria rappresentano intuizione e ispirazione. Le Silfidi governano le correnti aeree, creando venti e nuvole, e sono messaggere di pensieri, idee e archetipi. Leggere e inafferrabili, arricchiscono il respiro di ogni essere vivente col prana, l'energia vitale che alimenta la nostra esistenza. Le silfidi, che non conoscono il linguaggio umano, comunicano attraverso la musica, utilizzando il flauto come strumento principale. Gli antichi attribuirono loro il compito di modellare i fiocchi di neve e radunare le nuvole. Vivono per centinaia di anni e talvolta assumono forma umana per brevi periodi. Il loro leader, Paralda, secondo le leggende, risiederebbe nella montagna più alta della Terra.


La connessione con gli elementi e i loro spiriti, pratiche che ritroviamo in tante culture e percorsi di crescita personale, ci invitano a riscoprire un legame profondo con la natura. Attraverso la consapevolezza e l'intuizione, possiamo imparare a comunicare con queste entità e ad apprezzare il loro ruolo essenziale nel mantenere l'equilibrio del nostro mondo. Riscoprire queste antiche tradizioni e credenze può aiutarci a vivere in armonia con l’ambiente, riconoscendo che ogni elemento, dal fuoco all'acqua, dalla terra all'aria, è parte integrante della nostra esistenza.



Testo e ricerche di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)

Illustrazione di Barbara Aimi (@aimi.barbara)


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