“Racconti Oltre il Velo” - La mitologia dello Spirito Silvano
- lachanceria
- 27 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Rubrica: Sussurri dal bosco - incontri col fantastico
Nel profondo delle foreste e dei boschi, dove la luce filtra misteriosa e il silenzio avvolge ogni cosa, vivono gli esseri silvani: figure affascinanti, custodi di antiche tradizioni e miti. La mitopoiesi degli esseri silvani, con radici profonde nell'antica Roma e affinità con culti e leggende di altre culture, ci racconta di un mondo in cui sacro e profano si intrecciano, dando vita a storie che continuano a incantare.
Da sempre, la mitologia ha offerto rifugio a creature coinvolgenti ed enigmatiche, tra cui gli spiriti silvani, che popolano le leggende di numerose culture, intrecciandosi con quelle del "Buon Popolo". Questi esseri, custodi dei boschi e delle foreste, fungono da ponte tra il mondo naturale e quello umano, incarnando le paure e le speranze dell'umanità in un’epoca in cui la natura veniva percepita come un'entità sacra e potente.
Nel pantheon romano, Silvanus emerge come una divinità fondamentale delle foreste e della campagna, protettore della natura selvaggia e dei confini delle terre coltivate. Il suo culto è strettamente legato alla fecondità della terra e al benessere delle coltivazioni, simile a quello di Fauno, altro dio della fertilità. Silvanus è spesso descritto come un vecchio saggio, un'entità benevola pronta a guidare e proteggere chi si avventura nel suo regno verdeggiante, ma anche capace di spaventare e punire coloro che non rispettano i doni della natura.
Le origini della mitopoiesi silvana risalgono a tempi antichissimi, fino al Paleolitico, quando l'uomo cacciatore venerava la forza e la vitalità degli animali, rappresentandoli in graffiti e pitture rupestri. La figura del Satiro, un ibrido tra uomo e animale, attesta il passaggio da una religiosità legata alla natura a una più antropomorfizzata, evolvendosi nel tempo e integrandosi nei pantheon delle culture successive. Il Satiro, con il suo carattere ludico e la sua affinità con il divino, è spesso associato a Dioniso, dio del vino e della festa. Questa figura ha trovato una sua espressione anche nel dramma satiresco, un genere teatrale greco che esplora le gioie e i dolori della vita attraverso il filtro del ridicolo.
In Italia, la figura dello spirito Silvano la si ritrova spesso nelle leggende delle Dolomiti, in particolare all’interno della saga dei Fanes, una delle narrazioni più ricche e complesse della tradizione ladina. Raccolta da Karl Felix Wolff, la leggenda narra di un regno incantato popolato da esseri fantastici, tra cui i Silvani, che vivono in armonia con la natura. Questi esseri, spesso descritti come nani o uomini selvatici, si comportano con benevolenza nei confronti dei Fanes, offrendo aiuto e protezione. La saga, con le sue origini antiche e i suoi elementi mitologici, è caratterizzata dalla presenza di animali totemici e personificazioni della natura, rendendo il racconto una fusione tra mito e realtà. In questo contesto, i Silvani non sono soltanto creature fantastiche, ma incarnano anche la memoria di culture passate, riflettendo le interazioni tra l’uomo e l’ambiente circostante.
Un altro esempio di spirito silvano si trova nella mitologia basca, con la figura del Basajaun, noto come "Signor del Bosco". Questo essere, descritto come un enorme uomo peloso, è protettore delle foreste e degli animali, spesso s’impegna ad avvertire i pastori dei pericoli imminenti. Analogamente ai Silvani, il Basajaun è associato alla trasmissione di conoscenze fondamentali per la sopravvivenza, come la lavorazione dei metalli e l'agricoltura. Le leggende che lo circondano raccontano di come gli uomini abbiano appreso da lui i segreti delle arti, rubando sapienza e abilità.

La mitologia degli esseri silvani, con le sue molteplici sfaccettature, offre una interpretazione appassionante sulle credenze e le tradizioni di un tempo, in cui l'umanità viveva in simbiosi con la natura. Attraverso le figure dei Silvani, della saga dei Fanes e del Basajaun, emerge un archetipo universale: il custode della natura, simbolo di un legame profondo e indissolubile tra l'umanità e il mondo naturale. Queste storie, tramandate nel tempo, continuano a ispirare la letteratura e la cultura contemporanea, invitandoci a contemplare i boschi come custodi di storie che ancora possono insegnare.
Testo e ricerche di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)
Illustrazione di Barbara Aimi (@aimi.barbara)
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Bibliografia:
IL NUOVO BESTIARIO A cura di Gianfranco Romagnoli
Il BOSCO miti, leggende e fiabe di Aberto Mari e Ulrike Kindl
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