Riflessioni sulla Poesia
La poesia è difficile da definire, ad oggi sono pochi coloro i quali non abbiano mai sperimentato quest’arte, ma allo stesso modo viene apprezzata sempre meno.
La scuola ci ha portato a studiare i grandi poeti e facendoci passare quanto questa forma espressiva sia nobile ma distante dalla quotidianità.
La vita ci porta tutti a essere aspiranti poeti e cercare nella sintesi estetica la forma migliore per esprimere sentimenti, malinconie, amore, e ciò che alberga dentro di noi.
In questo divario di un arte che ci è stato insegnato fosse riservata a pochi eletti e che invece ritroviamo ovunque, dalle scritte sui muri ai quaderni dimenticati chissà dove, la poesia si è persa.
Non ha più un’identità e il poeta non è mai una persona comune, o è un intellettuale acculturato che guarda gli altri dall’alto in basso o è un povero fesso che scrivendo si rende anche un po’ ridicolo.
Ma così stiamo umiliando questa nostra inseparabile amica.
La poesia è di tutti e per tutti.
Tutti dovrebbero leggere poesie, nella pausa a lavoro, sul treno, prima di addormentarsi, quando sono con gli amici, e tutti dovrebbero scrivere.
Non sono di quelli che crede sia la forma stilistica a rendere un componimento una poesia, e non credo neppure però che lo sia ogni testo messo in colonna.
Per me la poesia è ogni forma delicata di sintesi che esprima un’emozione che altrimenti sarebbe difficile definire. Con la prosa raccontiamo, spieghiamo una sensazione, ne trasmettiamo i contorni, la forma, gli odori e la loro conseguenza tangibile su di noi, con la poesia non c’è bisogno di definire, con essa andiamo a rendere altrui un nostro sentire, gli effetti immateriali e animi di quelle sensazioni, ci si mette a nudo e ci so mostra per quello che si è.
La poesia è un atto rivoluzionario di impudicizia, di amorale condivisione delle nostre intimità più inconsce.
Secondo me l’unica vera conditio sine qua non affinché un testo possa essere poesia è la sincerità, non esiste intimità se di mezzo c’è la menzogna. La prosa racconta storie, che non hanno bisogno di essere vere, la poesia non può prescindere dall’effettivo sentire l’oggetto del suo esprimersi.
E nessuna prosa unirà le persone come può farlo la poesia.
Oggi più che mai è motivo di aggregazione, confronto, addirittura sfida, e crea terreni comuni che la solitudine della prosa non può e non vorrà mai avere.
Difendere la poesia è difendere se stessi, è amare la libertà e accettare sfide affascinanti.
Vivere la poesia è rende piena la propria esistenza.
Andrea
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