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Silenzio (poesia)

rubrica: Oracolo di Madre Terra


C’è un lamento accartocciato

che vibra in cima all’albero,

Madre.


Spoglio di veli e secco di rumori,

ha il fiato dei miei mezzi termini e delle mie mezze misure

che si sgretolano sotto al tuo piede.


Non è il tuo cuore che langue,

Madre,

a te non fa dolore.


Ha il suono miscelato

di un vagito al canto del corvo,

una bevanda dal sapore aspro

per cui ho scelto di non usare più sale né zucchero.


Ho sudato

per arrivare a sentirlo,

Madre,

ho anche sanguinato.


Perfino mi sono mutilata,

ala leggera senza piuma

e piuma da sola che vola,

Madre nostra

dalla corteccia di quercia

e dal corpo di carta velina.


Lo sento bene, ora, quel lamento

fermo sul ramo più alto

che mi aspetta,

baratro nel petto

insegnamento al silenzio.


E ti ringrazio,

Madre grigia

che rotoli a valle come pietra.


Sopra di te mi costruisci

perciò ti chiedo:

toglimi dal confine

di me stessa e delle mie parole.



Testo e fotografia di Rossana Orsi

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