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Un giardino per salvarsi

  • lachanceria
  • 22 ott 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 23 ott 2024

rubrica: I giardini che siamo


“Il giardino che ti salva" e "Il giardino come leva del cambiamento personale” sono temi che in questo 2024 ho affrontato durante alcuni  incontri divulgativi a cui ho partecipato, parlando del giardino come luogo di trasformazione personale, di benessere psicofisico e di incontro con sé stessi e con la Natura.

Una parte consistente del mio lavoro ha a che fare coi libri e così spesso diventa naturale tenere incontri dove condividere una passeggiata, tra piante e consigli d’autore, per scoprire giardini nutrienti per mente, corpo e spirito, con l’intento di affiancare i partecipanti nella creazione di giardini o piccoli angoli "verdi" dedicati al proprio benessere personale, in sintonia col proprio modo di essere e di sentire. 


A volte, in questi anni, mi sono chiesta se stessi percorrendo la strada giusta e talvolta la "sindrome dell' impostore" mi ha impedito di gioire davvero dei piccoli traguardi raggiunti, nonostante studio, fatica, determinazione, cadute e ripartite. Altre volte, poi, aiuti ed incoraggiamenti inattesi sono arrivati  quasi come “un'invisibile carezza di un custode” come afferma Battiato in uno dei miei pezzi preferiti (Lode all'inviolato). Accade così di imbattersi incidentalmente - almeno in apparenza - in qualcosa che Jung ovviamente non esiterebbe a definire "coincidenza significativa" secondo il principio della sincronicità: alcune letture al momento giusto, come alcuni momenti trascorsi nel verde, portano gioia, coraggio e nuova linfa, nuovi spunti di riflessione da cui ri-partire.


"Sono temporanea, ma mi attacco con tutte le mie forze al terreno che è sotto di me. Il giardino mi sfida, come sempre, a vedere la mia situazione.” 

“Il mondo fino a 7” di Holly Goldberg Sloan è stata per me una delle letture più emozionanti degli ultimi tempi, dove la metamorfosi e il desiderio di trasformare la propria vita passano attraverso il giardino e la passione di una ragazzina per la botanica e il giardinaggio. 

Plusdotata e alle prese con enormi difficoltà socio-psicologiche, Willow è una dodicenne piena di ossessioni, orfana due volte, che cambia in modo inimmaginabile e senza volerlo la vita delle persone che incontra. 

Una storia che è puro ossigeno, da tenere come riserva: quando siamo colpiti da burn out, quando come operatori ed ortoterapeuti siamo presi da sconforto, quando, a volte succede, ci interroghiamo sulla valenza di una pratica. Leggere per credere. Mi sono commossa leggendo questo romanzo in cui la sofferenza viene trasformata e diventa qualcosa di potente da condividere con gli altri; e dove il senso di appartenenza a qualcosa di più grande guarisce da ferite profonde. Mi tocca, questa storia, dritta al cuore, facendomi commuovere sul serio; forse perché è davvero un pezzetto di ciò che è accaduto a me, portandomi qui fino ad oggi, ad occuparmi di tutte quelle situazioni in cui la Natura può davvero fare la differenza.


Nel momento in cui scrivo è ancora estate e nel consigliarvi questo libro vi immagino all'ombra di un albero con il sottofondo del gorgoglio di un ruscello... Quando leggerete, sarà invece Ottobre, che è insieme a Settembre il mese delle ripartenze e dei nuovi propositi, per cui il consiglio di lettura è comunque in perfetta sintonia con il mood del mese. Vi auguro una buona lettura!



Testo di Milena Bellonotto (@ventodifogli.e)

Fotografie di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)



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