L’Oracolo e l’Editoriale di Novembre
A cura di Rossana Orsi
Novembre incrociato
con le mani sull’addome
langue di luce
mentre il buio ne adesca le acque.
L’Oracolo parla con voce soffiata
sui contrasti bruniti
e nella copertura dei cieli.
Spira la sua lingua
da intercostale che era
diventa frangiflutto lungo lo sterno,
a primavera troverà la foce.
Intanto la Madre osserva le linee
e traccia uno schema
di cardio e lanterne.
Copriamoci del suo volto
e respiriamo i venti che ghiacciano il vuoto.
Novembre ed ottobre hanno quasi lo stesso passo, ormai. Le stagioni avanzano chiedendoci più attenzione e più osservazione. Ciò che anni fa sembrava immutabile è adesso palesemente mutato.
Alcuni simboli restano comunque evidenti. Ciò che offre la terra sa rimanere il tesoro delle nostre tavole, ed è così che i colori si sposano ai piatti tipici. L’arancione è indubbiamente il protagonista del mese, così come ogni tonalità di marrone.
I frutti delle conifere stanno maturando così come quelli della rosa canina. Nonostante le temperature non particolarmente rigide ancora, si può notare come la natura tutta si sia già predisposta al raccoglimento. Si avverte, osservando un bosco ad esempio, che ogni sua parte sta facendo scorta di energia per entrare in uno stato vegetativo.
Anche noi possiamo rivolgere le nostre cure verso l’interno, verso la parsimonia, l’essenziale. Le coccole diventano lo stare al coperto e al chiuso, le bevande calde e le pietanze leggere.
L’armonia che sappiamo sostenere tra il dentro e il fuori è quello che ci rende parte di ciò che ci circonda, fin nei più piccoli dettagli.
Ammiro quanto la parte secca del verde che è stato fino a poco fa abbia da insegnarmi. E nel ciclo stagionale questa è la parte dell’anno che preferisco, probabilmente perché è senza fronzoli e al tempo stesso sa parlarmi di sensazioni antiche, primordiali, come le festività legate agli antenati e la celebrazione dei rapporti con i trapassati.
Novembre ha indubbiamente sembianze introspettive e, per come sono fatta, esalta il mio bisogno malinconico di soffermarmi sugli opposti, tanto sulla gioia quanto sulla tristezza.
I contributi di Unfioreladomenica questo mese ci offriranno spunti e riflessioni che indagano l’interiorità. Lo faranno attraverso la lettura sincronica di ottobre a cura di Michela, grazie alle lettura nella rubrica “La libreria dell’Herbana” di Daria, attraverso “I giardini che siamo” di Milena, nell’articolo di Giulia che ci parlerà del melagrano, nella poesia di Angela e nella rubrica di Monica per conoscere i 38 rimedi proposti dal dottor Bach.
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Quando poggio il mio ego sulla pietra
lascio che sia Novembre a prendersene cura.
Che sia parallelo o perpendicolare
mi faccio salva da sola,
illuminata da ciò che sta per accadere.
Non è scelta né fortuna
decidere di guardare
e di lasciarsi fare:
è coraggio di minerale
come sulla nuda Terra che camminiamo.
Rossana
Testo di Rossana Orsi (rossana_orsi)
Fotografia di Sara Lugli (roamwithsara)
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