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SAMBUCO (herbarium)

rubrica: Erbavolario


Il Sambuco, nome botanico Sambucus nigra, appartiene alla famiglia delle Caprifogliacee. Comprende specie arbustive di medio-grandi dimensioni, talvolta in forma di piccolo albero con altezza di 5-10 metri, comunissimo lungo le siepi campestri, nei boschi submontani e presso i casolari di campagna, nonché alla periferia delle città, dove rappresenta un relitto della vegetazione spontanea. È formato da rami con midollo molto grosso, bianco, leggerissimo e compatto.

Le foglie sono opposte, imparipennate, di solito con 5 foglioline ovato-lanceolate ed appuntite, seghettate ai margini.

I fiori sbocciano in primavera-estate, sono piccoli, odorosi, biancastri, a 5 lobi petaliformi, riuniti numerosissimi in infiorescenze ombrelliformi molto ampie. I frutti sono piccole bacche globose nero-violacee (S. nigra) o rosse (S. racemosa) che contengono un succo di colore viola-porporino scuro e la loro maturazione va da inizio agosto a metà settembre. Cresce dappertutto, specialmente vicino agli edifici abbandonati e dove il terreno è ricco di azoto.

L'etimologia del nome Sambucus è di origine oscura, ma potrebbe derivare dal greco sambykè, un'arpa dalla forma triangolare che si fabbricava con i suoi rami svuotati del midollo, mentre il nome "nigra" fa riferimento al colore delle sue drupe. I Greci lo chiamavano actéa, parola di antichissima origine Sanscrita, che vuol dire nutrimento.

Fra le genti dell'antico popolo germanico, veniva chiamato Holunder - albero di Holda: una giovane Fata benigna del folklore medievale, con lunghi capelli d'oro, che abitava nei Sambuchi nei pressi delle acque di fiumi, laghi e fonti.

Era così rispettato dai contadini tedeschi, che incontrandolo per i campi si levavano il cappello e guai a tagliarlo o bruciarlo: si correva il rischio di incorrere in terribili maledizioni.


Nella medicina Tirolese viene chiamato "farmacia degli dei" e la tradizione vuole che ci si inchini alla pianta sette volte, perché sette sono i suoi doni: germogli, fiori, foglie, bacche, midollo, corteccia e radici: dai germogli un decotto per calmare le nevralgie, dalle foglie un impacco per curare le malattie della pelle, dai fiori una tisana depurativa, dalle bacche uno sciroppo per curare le infiammazioni bronchiali e polmonari, dalla corteccia fresca una cura per il glaucoma, dalla radice un decotto o un impacco per curare la gotta e dal midollo, con farina e miele, una pappa per lenire il dolore delle lussazioni.


Legato all'Elemento Acqua, alla Vecchia e a Luna Calante, in magia il Sambuco offre protezione ed è connesso all'oltremondo. Per i Celti rappresenta il tredicesimo mese lunare, simbolo di passaggio trasformazione e rigenerazione: per questo è simbolo del ciclo di morte e rinascita della Vita.

Ancora oggi, i fiori del Sambuco vengono impiegati in erboristeria per la loro azione diaforetica, ma questa pianta in ogni sua parte è ricchissima di proprietà, tra le quali quelle diuretiche, emollienti, lassative e di potenziamento delle difese immunitarie, anche se fortemente controindicato in gravidanza e per i bambini che abbiano meno di 18 mesi.


Con i fiori, che sono già ottimi fritti, è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo un'ottima bevanda dissetante, un liquore e un'ottima gelatina (per le ricette delle quali potete curiosare su @erbeinpratica e da Cecilia di @capraecavoli). Inoltre sfruttando la fermentazione dei funghi Saccharomyces presenti naturalmente sui suoi fiori, si può realizzare il cosiddetto spumante di sambuco o spumante dei poveri. Con i frutti di S. nigra e di S. racemosa si può infine fare una confettura di cui non si deve abusare per le sue proprietà lassative.

Estrema attenzione va fatta nell'identificazione, dal momento che può essere facilmente confuso con l'Ebbio (Sambucus ebulus) fortemente tossico: le infiorescenze infatti si somigliano molto ma, mentre quelle del Sambuco sono bianche quelle dell'Ebbio hanno il centro rosato. La principale differenza è nell'infruttescenza, che nel Sambuco è sempre pendula mentre nell'Ebbio è sempre eretta (così come i fiori). Il portamento del Sambuco è poi quello di un arbusto/albero, mentre quello dell'Ebbio è quello di una pianta erbacea. L'Ebbio, per finire, emana un odore cattivo.


In Armonia,

Barbara


Testo e fotografie di Barbara Fontana (@la_casa_di_melia)


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