Serenità vitale (riflessione poetica)
- lachanceria
- 13 ore fa
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Ci sono dei pezzi di fotografie che volteggiano per le menti delle persone. In un'epoca piena di immagini veloci, vorrei sapere che figura rimane nella mente delle persone, quale foto piena di estrema umanità intrisa di sentimenti permane.
Le chiamerei scatti emotivi, non c'è solo la raffigurazione dell'accaduto, ma l'essenza di quell'attimo, con odori, suoni e pensieri che per qualche motivo abbiamo fissato.
Certe persone possono farci sentire così protette e sicure che la loro assenza oltre che macigno diventa un letto senza coperte, una casa aperta, senza porte da poter chiudere.
Non sappiamo perché la nostra mente sceglie quel ricordo preciso, ma solo noi possiamo vederlo nella sua totalità, la spiegazione ad occhi che non sono i nostri è fallace.
Vedere la propria bambina essere presa in braccio dal papà che tiene su oltre quegli 8 gracili chili, anche le fondamenta di una famiglia costruita daccapo in un momento di meritato riposo.

Ricordo il calore del fuoco in una notte di stelle cadenti, famiglia danzante e musica suonante, tanti bei sorrisi, accordato a questo ricordo ce n'è un altro: sagome danzanti al tramonto che lentamente si allontanano.
Esistono ricordi chiave che come timbri fissano i passaggi importanti della nostra vita, consapevolezze e leggi che diamo al nostro bambino interiore.
Ciò che si assimila è quello che poi esce dal raccolto, avere ideali basati su verità scoperte solo da noi stessi ci rende reali oltre ogni immaginazione.
Condividere senza timori questo fanciullo interiore è il segreto per una serenità vitale.
Testo di Maria D'Urzo (maria_d_urzo)
Fotografia di Canva
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