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GREEN MAN - racconto

Rubrica: Custodi della Terra


La pianura sotto di loro brulicava di soldati, centurioni dal corpo poderoso, reso scivoloso dall'olio e dal sudore.

Eileen rintracciò velocemente la sacerdotessa che l'aveva fatta chiamare e vide la sua figura imponente che si stagliava nitida alla luce del tramonto, teneva le braccia appoggiate al parapetto dell'ampia terrazza e osservava il burrone assorta. Le lunghe vesti tremavano appena sospinte dalla brezza della sera e la donna scrutava il movimento frenetico degli uomini lontani, le cui spade cozzavano rumorosamente una contro l'altra.

La ragazza si avvicinò silenziosamente al bordo di pietra bianca ed esaminò anch'essa la polvere che si sollevava dai carri e dai cavalli al galoppo. Roma era una potenza che riusciva a far tremare la terra ma da quell'altezza i corpi  dei centurioni sembravano solo una schiera di piccole formiche disordinate che si sarebbero potute schiacciare, in un solo attimo, con la suola dei  sandali.

Questa notte ho fatto un sogno.

Le parole della sacerdotessa madre scossero i pensieri della giovane novizia.

La donna, alta e robusta, la guardò come era solita fare, dritta negli occhi.

Raduna tutte le sorelle, questa notte avremo luna piena, ci recheremo alla Fontana sacra. Ho bisogno di “vedere” sentenziò.

L'ultima luce che riverberava sulla pietra bianca del parapetto fece socchiudere gli occhi alla novizia.

Eileen cercò di ribattere:

Madre è pericoloso, potrebbero vederci.


No figlia mia, non succederà. Ci sarà festa questa notte, i soldati celebreranno i loro Dei, nessuno baderà a noi. Ti ho dato un ordine, eseguilo.

La ragazza si inchinò mesta al volere della sacerdotessa anziana che si soffermò ad ammirare l'aureola  dei suoi capelli chiari attraversati dalla luce del sole morente alle sue spalle. Un fuoco palpitante pareva incendiarli e la giovane ubbidiente, alzandosi, lasciò la sacerdotessa madre e ritornò sui suoi passi.

Era troppo bella, pensò tra se la donna, non avrebbe servito la Dea come era stato invece per lei, la sua strada sarebbe stata quella del matrimonio. Ella aveva invece dedicato alla Madre tutta la sua esistenza e ora il suo futuro e quello delle giovani al suo seguito si presentava incerto e difficoltoso. Il sogno era stato chiaro, c'erano troppi Dei da venerare per una sola terra e ci sarebbero state battaglie dure da affrontare.

Gettò lo sguardo ancora una volta sulla folla radunata sotto la bianca terrazza rabbuiandosi, quindi raccolse le vesti blu, simbolo di consacrazione al culto della madre e si avviò decisa verso il palazzo.

Le donne avevano atteso pazientemente l'ora propizia, la luna nel frattempo si era levata in cielo alta e silenziosa.

Mentre attraversavano il sentiero del bosco, fiocamente illuminato, giungeva alle loro orecchie l'eco dei festeggiamenti dei soldati romani tra le mura della città. 

Dodici donne velate si fermarono al centro della selva e si inchinarono per ringraziare le ombre della notte che le avevano protette e celate alla vista dei loro persecutori. 

Ordinatamente si divisero le mansioni e alcune di loro sbriciolarono le erbe triturate nei bracieri accendendoli. Le volute dense di fumo penetrarono con insistenza nelle narici delle donne, mentre la sacerdotessa madre si preparava a viaggiare tra i Mondi.

Alle loro spalle, gorgogliava ritmicamente l'acqua sacra.

La grande maschera del Dio Verde sovrastava la fontana e le ombre create dalle lingue di fuoco che ballavano all'interno dei bracieri tremolavano incerte sulla pietra, attendendo anch'esse che il miracolo della connessione dei due Mondi  si compisse.

L'antica divinità pagana di pietra  ricoperta di edera era l' eterno sorvegliante muto della sorgente, la cui acqua confluiva nella vasca posta al di sotto del suo volto muto che tutto osservava tramite lo scavo nero dei suoi occhi bui. Le foglie scure e pietrose che componevano le fattezze del  Dio, scolpite in modo speculare, erano annerite dal tempo, usurate in più punti, ricoperte da verdi muschi che rendevano la maschera perfettamente integrata all'ambiente circostante. Dalla bocca semiaperta spuntava, macabra, un'altra foglia che pareva essere rigurgitata direttamente dalle labbra dell'Uomo di pietra nell'acqua scura della fontana.

Sotto lo sguardo severo della divinità, le donne raccolte in cerchio cominciarono a salmodiare canti e preghiere attendendo che le erbe aspirate con i fumi facessero effetto.

Eileen attraverso la fessura degli occhi semiaperti, spiò il volto della sacerdotessa madre, aspettando che la tensione divina pervadesse il suo volto ma non successe nulla. Vide la donna piegare il labbro in una smorfia di disappunto e in quel preciso istante avvertì la densità dell'aria farsi leggera, sentì l'infrangersi del velo e l'equilibrio dei Mondi alterarsi attorno a lei.

Il bosco si fece materia trasparente e un dolore acuto le esplose tra le tempie. La vista si spalancò, i suoi sensi si ampliarono, la nausea arrivò a ondate come una marea. Non oppose resistenza e si lasciò invadere dall'energia della natura che la circondava permeandola.

Il dolore svanì quindi velocemente e sperimentò, subito dopo, un'intensa sensazione di beatitudine.

Lentamente sollevò le palpebre. 

Una figura imponente, ricoperta di tralci di edera e pelli animali, la stava osservando appoggiata ad un ramo nodoso e ricurvo, ritta tra gli alberi. Istintivamente la giovane novizia si ritrasse impaurita. Grandi corna ricurve, abbracciavano la testa dell'uomo barbuto, corna di capro. Ciondolando, egli si avvicinò alla ragazza, attorniato da un nugolo di farfalle danzanti.

Ti stavo aspettando.

La voce dell'Uomo Verde vibrò come il gocciolio lieve della Fontana Sacra ma Eileen si rese conto di riuscire ad interpretare perfettamente il suono convertendolo in parole.

La fragranza dell'uomo era quella del sottobosco, un misto di decomposizione e balsami di linfa verde.

Chi sei? domandò la ragazza profondamente  a disagio davanti all'imponente creatura.

Tutto ciò che ti circonda ha un'unica Madre. Sono giunto da te per suo volere e ti parlo per suo tramite. Ascoltami giovane fanciulla... rispose gentilmente il Silvano.


Perché io, mio signore? Eileen non si capacitava di essere stata scelta per comunicare tra i Mondi. 

La creatura  la sovrastava con la sua presenza, era intimorita. Era convinta che la scelta della Dea sarebbe dovuta ricadere sulla sacerdotessa anziana per giungere oltre il Velo, non su di  lei, era solo una giovane novizia, ancora totalmente inesperta sui fatti del mondo.

L'Uomo Verde continuò: La Madre ti ha prescelto, tu sei la favorita… abbiamo poco tempo. Poni attenzione a ciò che ti dirò. In questa grande terra non hanno governato solo re, ma grandi Regine e adoravano la Madre, la grande Dea e il popolo con esse. Ora, si sono spinti tra noi i seguaci di quello che viene nominato  il solo e unico Dio. Suo figlio, l'Illuminato, ha camminato tra noi e giungerà presto il tempo in cui gli uomini uccideranno  a suo nome. Verranno eretti edifici in cui pregare, verrà adorata una croce, verranno combattute battaglie e  il popolo della Natura sarà dimenticato per lungo tempo...

Eileen scrutava silenziosa la verde figura che parlava e nel mentre mutava i colori come quelli delle stagioni. La lunga barba passava dalle tonalità del bruno a quelle aranciate e calde dell'autunno per finire poi ad assumere la luminosità bianca dei fili delle ragnatele e diventare inconsistente come un  nido di ragno in Inverno. Le corna massicce vibravano mentre l'uomo parlava e ai suoi piedi spuntavano fiori o funghi, erba nuova o terra gelata a seconda dello scorrere del tempo.

La giovane novizia si lasciò cullare dalle parole dell'antica divinità, percependone a malapena il significato. Sapeva dall'insegnamento ricevuto che non sarebbe potuta rimanere a lungo in quel non tempo, rischiava di potersi perdere tra le nebbie fra i mondi e cercò di riscuotersi dall'incantamento arrischiando un'altra domanda all'Uomo Verde: Come posso servirti io, mio Signore?

Il grande Cornuto, ora verde intenso come se fosse primavera, rispose sospirando.

Ciò che ti chiedo, mia giovane creatura, è la tua anima. La consacrazione assoluta alla Madre. Giungerà prima di quanto si possa pensare l'Era in cui su questa terra i culti si intersecheranno l'uno con l'altro. Il tuo compito è  far sì che gli uomini non si dimentichino di noi: è venuto il tempo del Dio e noi staremo in attesa. Ascolta! C'è una giovane donna che ha camminato a fianco del figlio dell' Onnipotente, il suo  nome è Maria di Magdala...

Eileen aveva sentito voci che riguardavano questa donna e che giungevano da molto lontano. Si narrava che ardesse il fuoco sacro tra i suoi capelli e che ella fosse stata una meretrice, in seguito pentita,  diventando poi la sposa del Maestro stesso.

Di nuovo la voce gocciolante del Cornuto si alzò e spaziò tra gli alberi.

La donna che seguirai ha in sé la Conoscenza e la luce della discendenza divina. Recati da lei e spargi il culto e il sapere arcano della Dea Madre, vivi accanto alle donne che la servono, perché nulla di ciò che siamo, vada perduto.


Uomo dei Boschi, il mio cuore è unicamente consacrato al culto della Dea, non voglio servire alcun Dio... 

Le parole si strozzarono in gola alla giovane che versò una lacrima di paura per ciò che le sarebbe aspettato e il Cornuto, ignorando il suo stato d'animo, proseguì deciso: 

La donna che ti accingi a servire è una potente guaritrice, tu scenderai nella caverna in cui prega e assisterai al miracolo del Tutto , l'insieme di presente, passato e futuro. Vai ora, l'Uomo Verde ha parlato e il tuo destino ti aspetta. 

La visione colorata sparì risucchiata dal buio reale della notte mentre Eileen si accasciò al suolo, priva di conoscenza.

La giovane novizia fu prontamente soccorsa dalle sorelle che avevano assistito sbalordite alla trance. Respirando affannata, ella aprì gli occhi faticosamente, mentre la sacerdotessa Madre, ancora frastornata dai fumi drogati delle erbe, si riscosse dal torpore. 

Aveva molte cose da domandare alla giovane dai capelli ambrati.

Ancora risentita per non essere stata scelta per il viaggio oltre il Velo, ella si alzò in tutta la sua maestosa presenza e soffocando i suoi sentimenti si preparò ad ascoltare ciò che aveva visto e udito, attraverso la trance, la ragazza. 

Ignorò la stanchezza che si era impadronita delle sue ossa  e sospirò.

Sarebbe stata una lunga notte senza alcun riposo.


Testo di Barbara Aimi (@aimi.barbara)


Elaborato nato per i Custodi della Terra - ISPIRAZIONE MESE DI OTTOBRE 2024 - Gruppo gratuito di scrittura introspettiva e naturalistica che fa parte del progetto #laruotadimadreterra creato ad inizio 2022 da Tamara Barbarossa e Rossana Orsi per percorrere insieme LA RUOTA DELL’ANNO: lo specchio che ci conduce attraverso le stagioni nel viaggio della Vita, dalla nascita alla giovinezza, dalla maturità alla vecchiaia, dalla morte alla rinascita. 

Ogni mese chiediamo agli Oracoli quale guida ci affiancherà nelle suggestioni che forniamo ai partecipanti per esprimere ciascuno le proprie emozioni. Ogni mese abbiamo un incontro on-line per confrontarci e scambiarci riflessioni.

Per saperne di più, o unirti a noi, visita questa pagina del sito.


ORACOLI DEL TEMPIO DELLA DEA (Sarah Perini & Elena Albanese) 

ORACOLI DELLE VITE PASSATE (Dott.ssa Doreen Virtue e Dott. Brian Weiss)



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