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Il corpo come ponte tra il conscio e l'inconscio

  • lachanceria
  • 11 set
  • Tempo di lettura: 5 min

Rubrica: Oltre il Ponte dei Sogni


Non c’è più paura nel mio cuore, solo una curiosità silenziosa, quella di chi sa che il cammino lo porterà a scoprire sé stesso. Ogni pietra, ogni respiro di vento porta con sé un’eco di qualcosa che ho già visto, o forse solo sognato. I sogni, anche se sfuggenti, sembrano allungarsi verso di me, pronti ad aprire le porte di mondi che disconosco. Ogni passo su quel ponte che conduce ai sogni risuona nell’anima, come una melodia antica che si perde nel silenzio profondo. Il ponte, stretto e fragile, si estende tra il mondo dei vivi e quello onirico, dove ogni cosa sembra mutare assecondando le necessità della mente.


"Oltre il Ponte dei Sogni" è un invito a varcare la soglia di un mondo che ai più è sconosciuto, dove la realtà e l'inconscio si intrecciano in una danza di simboli, emozioni e intuizioni. I sogni, con la loro natura misteriosa e potente, ci offrono uno specchio della nostra psiche più profonda, un riflesso di desideri, paure, segreti e potenziale inespresso.

In questa rubrica, esploreremo il viaggio nei sogni come un percorso di crescita e consapevolezza. Attraverso il prisma della psicologia, della mitologia, e dell'esoterismo, ogni articolo sarà una guida per comprendere le dinamiche del nostro mondo interiore, utilizzando il linguaggio simbolico che ci parla attraverso le immagini oniriche.


Ma i sogni non sono solo un terreno di introspezione: in questo viaggio ci accompagneranno anche gli Oracoli dei sogni di Laura Tuan, strumenti di divinazione che, come luci nella notte, ci aiuteranno a interpretare il cammino. Le carte, i simboli e le letture oracolari saranno il nostro filo conduttore, per esplorare non solo ciò che è nascosto nei sogni, ma anche ciò che ci guida nella vita quotidiana. Ogni sogno è un messaggio, ogni oracolo una chiave. Insieme, oltrepasseremo il ponte che unisce il conscio all'inconscio, riscoprendo le radici della nostra anima e i misteri che dormono dentro di noi.


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Cosa è necessario per entrare nel mondo dei sogni con consapevolezza e apertura?


Questa è la domanda che ho sentito di porre agli Oracoli, affinché si spalancassero le porte su questo argomento. 

L'Oracolo estratto è stato il numero 34: Corpo.


Trovo che sia un Oracolo particolarmente significativo, perché quando si parla di sogni, raramente si associa il corpo a questa dimensione. In effetti, credo che questa connessione sia fondamentale, poiché tutto ciò che siamo è un'eco di ciò che abbiamo dentro. I sogni, come una lente d’ingrandimento della nostra psiche, amplificano ciò che il corpo sa e avverte, ma non sempre riesce a esprimere. Il corpo, infatti, non è solo un involucro che contiene l’anima: è il mezzo attraverso cui ogni emozione, ogni pensiero, ogni sogno prende forma.

Uno degli ultimi testi che ho letto a riguardo è stato "Il corpo e il sogno" di Eugene Gendlin, psicologo e filosofo che ha dedicato la sua vita a esplorare la relazione tra il corpo e l’inconscio. Il suo lavoro sui sogni e sul corpo ci offre una visione profonda e innovativa di come queste due dimensioni siano indissolubilmente legate. Secondo Gendlin, il corpo non è solo un contenitore delle esperienze, ma è un attore fondamentale nella decodifica dei sogni, un tramite tra il conscio e l'inconscio.


Il concetto di "felt sense", una sensazione corporea che emerge quando ci concentriamo su ciò che accade dentro di noi, è il punto di partenza per l’interazione con i sogni. Gendlin ci invita a considerare il corpo come un portale che ci permette di accedere ai messaggi nascosti nei sogni, alla qualità sottile di ciò che la mente non riesce a verbalizzare. Ogni immagine onirica, ogni simbolo, ha una sua corrispondenza fisica che, se ascoltata e vissuta, può rivelare aspetti della nostra psiche che restano altrimenti nascosti.

Nel lavoro con i sogni, Gendlin suggerisce di non limitarsi a interpretare immediatamente un sogno, ma di cercare un passo opposto a ciò che il sogno sembra suggerire inizialmente. Se, per esempio, un sogno ci presenta una figura aggressiva, anziché vederla come una minaccia da evitare, il lavoro sul corpo potrebbe consistere nel "diventare" quella figura, esplorando così quale energia essa porta con sé. Questo approccio ci permette di esplorare dimensioni inaspettate del sogno, che potrebbero portarci alla comprensione e alla guarigione.


Il corpo, in questo contesto, diventa il veicolo di esplorazione. Chiedendo al sognatore di concentrarsi su un dettaglio del sogno – come una porta o una figura – e di "sentirlo" fisicamente, il sogno prende vita, evolvendosi da mera immagine mentale a esperienza vissuta. La sensazione corporea che ne emerge diventa una chiave che ci permette di integrare il messaggio del sogno e di risolvere i conflitti che porta con sé.

Ma il corpo, secondo Gendlin, non è solo uno strumento di esplorazione: è anche un canale di trasformazione. Quando ci apriamo alle sensazioni fisiche dei sogni, si attiva una risposta che non è solo mentale, ma che coinvolge l’intero essere – fisico, emotivo, psicologico. Questa energia vitale che scorre attraverso il corpo è ciò che ci permette di trasformare il nostro vissuto e di affrontare i conflitti interiori con maggiore consapevolezza.


Nel metodo di Gendlin, il lavoro sul corpo e sui sogni non si limita a una semplice interpretazione simbolica, ma diventa un vero e proprio processo evolutivo. Ogni sogno, ogni simbolo, ogni sensazione corporea è un'opportunità di trasformazione, un invito a integrare nuove energie vitali che possono aiutarci a crescere e a superare blocchi emotivi.


Il lavoro con i sogni è quindi un viaggio che va oltre l'interpretazione razionale: è un cammino di ascolto profondo, un invito ad essere il sogno e ad vivere il corpo come un’interprete che sa molto di più di quanto possiamo pensare.


Osservando la carta che ha risposto alla mia domanda – il corpo, la numero 34 – sento emergere non solo un messaggio, ma un’esperienza. La figura ritratta è una donna blu, ancestrale e lunare, adornata di oro e radici, come un albero che fiorisce da dentro. La sua postura, morbida e aperta, ci invita a respirare con la pelle, ad ascoltare il grembo, a lasciare che il sogno entri e attraversi la carne, senza chiedere permesso alla mente.

Sul suo corpo si intrecciano simboli di vita: fiori, semi, linfe, piccoli universi che pulsano sotto la superficie dell’epidermide. Il suo volto è rivolto verso l’alto, ma il suo radicamento è profondo, terrestre. È casa, è tatto, è calore. È il sogno che germoglia nel respiro, nella postura, nel silenzio abitato delle notti in cui ci si lascia attraversare.

La carta ci sussurra che il primo passo per entrare nel mondo dei sogni non passa per la testa, ma per il corpo: un corpo sentito, ascoltato, vissuto, che sa accogliere la visione e trasformarla in esperienza. Solo abitando pienamente la materia, possiamo permettere all'invisibile di rivelarsi.

E allora sì, il sogno può danzare. Non come concetto, ma come carne. Non come simbolo astratto, ma come gesto sensibile che vibra tra pelle e respiro.


Lasciamoci attraversare.

Lasciamo che il ponte prenda forma nel corpo, 

e che da lì, con lentezza e grazia, 

si apra la soglia del sogno.


Tamara


Testo e foto di Tamara Barbarossa (@tamara_barbarossa)



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