L’Oracolo e l’Editoriale di Giugno
- lachanceria
- 3 giu
- Tempo di lettura: 2 min
A cura di Rossana Orsi
Riesci
come da una porta scorrevole
ti vedo vento
e ti parlo come temperatura:
alzati e cammina.
Se fossi ferma
osserverei i tuoi movimenti
dallo spioncino,
ma mi hai insegnato cosa e chi è il ballo
le danze che facciamo sugli specchi
mentre le bugie scivolano via
e il sole e la luna si allineano
così fuori
così dentro.

Mi preparo ad accogliere Giugno con riconoscenza.
Mi volto e ancora riesco a scorgere Maggio vivo e vegeto, e lo ringrazio per essere stato come è stato.
Per me ha significato godermi le piogge, intensificare l’idea stessa di rigogliosità mentre osservavo le piante abbeverarsi con gioia e curare ogni gravidanza dei loro fiori e dei loro frutti.
Maggio mi ha permesso di chiarirmi le idee, di allentare le paure e fidarmi di ciò che vedo. Mi ha sussurrato spesso di guardare, di stare in silenzio senza rispondere, di prestare attenzione a ciò che stava succedendo nel momento presente.
In questo passaggio stagionale non sono mancate delle prime volte, quegli eventi che giungono col maturare di consapevolezze e che ci portano a fare i conti con i nostri desideri e con le resistenze.
Le energie che si muovono sono proprio come l’aria estiva che sta per travolgerci: svolazzanti, assolate, conviviali. Le avverto più o meno esplicite negli occhi e nelle voci delle persone che incontro, le avverto nei transiti planetari del periodo e perfino nei piccoli cambiamenti di abitudini che attuo.
E così, con l’intenzione di trasferire apertura e coraggio, vi lascio ai contenuti del mese che vedranno Giugno protagonista indiscusso del nostro ponte estivo, con lui vi augureremo delle buone vacanze.
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Le nostre confidenze estive,
Madre dalle carezze sudate,
si imprimono sulle vesti e sulla pelle
vi sono visi che riconosco ormai come miei
sparute somiglianze che apparentemente ci separano
eppure
sottili come petali di papaveri
sono le distanze
e come loro essiccano tra le pagine dei libri.
D’ora in poi
ci faremo dorate
sempre più leggere
opalescenti e cangianti
come perle d’acqua e di sudore
per fare ancora esperienza
in un nuovo ciclo annuale
di umidità e secchezza
e ci raccoglieremo negli abbracci come giare
come se piovessimo abbondanza
nonostante il canto delle cicale.
Rossana
Testo di Rossana Orsi (rossana_orsi)
Fotografia di Tamara Barbarossa (tamara_barbarossa)
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