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LAVANDA (herbarium)

rubrica: Erbavolario


La Lavanda, nome botanico Lavandula angustifolia, è una pianta officinale, comprendente un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a spiga.

Il nome scientifico del genere è stato proposto per la prima volta dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort e fissato definitivamente da Linneo, biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum".

Le specie del genere Lavandula sono diffuse nel bacino del Mediterraneo, nell'Africa del Nord e nell'Asia dalla Penisola Arabica fino all'India. L'habitat è quello tipico da temperato a subtropicale. Esistono poi in Italia cinque specie spontanee, che vivono lungo l'Arco Alpino, tra le quali proprio la Lavanda angustifolia.

Comunemente conosciuta con svariati nomi, tra i quali Fior Di Spigo, Nardo, Espígol, Lebánta, Levanta, Rabenda e Ravunda. L'etimologia del suo nome deriva dal gerundio latino del verbo "lavare" (lavandus, lavanda, lavandum = "che deve essere lavato") per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell'antichità, soprattutto nel Medioevo, per detergere il corpo.


È una pianta fortemente aromatica, con portamento arbustivo o subarbustivo, raramente erbaceo di breve durata. Le radici sono legnose, i fusti in genere sono eretti e ramificati oppure semplici, con cortecce bruno-rossastre oppure sempreverdi. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto, fascicolate alla base della pianta, di colore verde cinereo. La lamina delle foglie può essere intera lineare, lanceolata o pennatifida/pennatosetta.

Le infiorescenze sono terminali con i fiori raggruppati in sottili spighe tirsoidi alla fine di lunghi scapi. Nell'infiorescenza sono presenti delle brattee persistenti a volte anche colorate e disposte in modo opposto o a spirale; mentre le bratteole sono minute o assenti. Il numero dei fiori disposti a verticilli varia da 2 a 10 oppure uno solo ma in questo caso senza bratteole. I fiori sono sessili o pedicellati.


L'impollinazione avviene tramite insetti, tipo ditteri o imenotteri (impollinazione entomogama). La fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori: una volta che il frutto è maturo i semi, cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria), dal momento che hanno una appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo.

La spiga della Lavanda era considerata un amuleto che protegge dalle disgrazie, dalle ossessioni e dai demoni, ma era anche portata come talismano, per propiziare prosperità e fecondità di cui erano simbolo le sue numerose punte terminali. Chiamata anche "spighetta di S. Giovanni", veniva usata a Roma, durante la magica notte giovannea, per allontanare le streghe che, se avessero avuto l'ingenuità di avvicinare una persona munita di questo amuleto, sarebbero state costrette a contarne i fili e i chicchi e, prima di finire, sarebbero state sorprese dall'aurora, per loro temibile, che le avrebbe costrette alla fuga.


Incredibilmente versatile, la Lavanda farà capolino in diverse preparazioni cosmetiche, erboristiche o culinarie: solo per citare la Lavacamolendula, magico oleolito preparato grazie alla sinergia con Calendula e Camomilla o, in cucina, l'acetolito o i dolci profumati alla Lavanda, ma anche risotti, pietanze con la zucca, insieme al Rosmarino, o altre preparazioni salate.

Distillando in corrente di vapore i fiori freschi di Lavanda si ottiene un olio essenziale di sapore aromatico, leggermente amaro e solubile in alcol, che si usa come sedativo, spasmolitico e digestivo, ma anche nella preparazione di profumi per la persona o per l'ambiente (chi non ha preparato, almeno una volta, i famosi pot-pourri, creati per la prima volta nel diciottesimo secolo?!).


Notevoli sono poi le sue proprietà erboristiche: la Lavanda è infatti sedativa, ottima per conciliare il sonno, anche in diffusione, antinfiammatoria, antimicrobica, carminativa e lenitiva delle affezioni cutanee. Uno studio scientifico ha inoltre dimostrato che i suoi oli essenziali sono in grado di esercitare un'azione antinocicettiva molto simile a quella esercitata dal tramadolo (un analgesico oppioide), diminuendo in questo modo anche il dolore.


In Armonia,

Barbara


Testo di Barbara Fontana (@la_casa_di_melia)


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