Quel che fa bene sentirsi dire
- lachanceria
- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min
sottotitolo: Racconti di una naturalista in viaggio nelle quotidianità
rubrica: Ariagard’s Tales
Mi chiamo Arianna e sono nata nel 1990.
Diplomata all’agrario e laureata in scienze naturali, i miei studi collaterali toccano le risorse umane e la narratologia.
Lavoro nel campo dell’istruzione tra scuole, ripetizioni e visite guidate.
Ho chiesto a chi mi conosce meglio di descrivermi con una parola ed ecco quali termini sono venuti fuori:
Attenta. Precisa. Creativa. Determinata. Appassionata. Sognatrice. Non-superficiale. Sensibile. Fantasiosa.
La mia intenzione, in questa nuova rubrica sul #blog22, è quella di creare uno spazio nel quale proporvi e condividere racconti brevi sui temi dell’educazione, della natura e della diversità.
Pronti?
Cominciamo!
Il sussidiario è aperto, davanti a me il disegno di un volto: è un bambino castano con un ciuffo di capelli sulla fronte e gli occhi azzurri, mi fissa sorridente.
Il maestro Roberto ha appena spiegato cos’è la simmetria.
“Osservate l’immagine!” ha detto.
Il maestro Roberto ci lascia sempre tempo per riflettere.
Prima del bambino c’erano un castello e una coccinella, il primo asimmetrico e la seconda simmetrica.
Il bambino ha il ciuffo di capelli che gli va di lato, avrà anche lui un vortice sulla frangetta che non fa stare mai i capelli precisi.
“Arianna!”
Sussulto.
“Cosa mi dici del bambino? È simmetrico o asimmetrico?”
So che il corpo umano è definito simmetrico, ma il cuore? Non sta al centro. Il fegato? È uno, e sta da un lato. Il naso? Quel bambino ce l’ha dritto ma io ce l’ho un po’ storto, come sono storti i capelli.
Ho un po’ paura di rispondere. Nell’altra scuola, se sapevi qual era la risposta giusta, dovevi dire quella e non quello che ipotizzavi. Ma il maestro Roberto non si arrabbia mai per quello che diciamo.
“È asimmetrico…” rispondo.
Il maestro Roberto si immobilizza e mi fissa con quegli occhi che mi ricordano la mia tartaruga. Apre la bocca e la richiude, alla fine mi sorride. Fa così quando vuole che proseguiamo a parlare.
“Il bambino ha i capelli asimmetrici e anche dentro il corpo non ha tutti gli organi simmetrici. Però le braccia, le gambe, il naso e tutto il resto è simmetrico. Più o meno.” Dico tutto molto velocemente, spero abbia capito. Poi prendo fiato. Il maestro Roberto fa un profondo respiro e mi fissa negli occhi.
“Sì Arianna, è così.”
Un peso vola via dal petto.
Il maestro Roberto guarda la classe e dice qualcos’altro, riguardo il dentro e il fuori, quello che è e quello che appare, ma non lo ricordo ora, non lo ascoltavo più. Il maestro aveva accettato e riconosciuto la mia visione! La felicità copriva ogni cosa.
In quel momento, pochi importanti secondi, ho capito che potevo avere una visione diversa da quella che ci si aspettava.
Il maestro Roberto aveva rispettato il mio pensiero, il mio punto di vista. Se mi avesse detto “No, ti sbagli!” forse sarebbe stato tutto diverso o avrei fatto molta difficoltà a trovare il coraggio di mostrare il mondo così come lo vedo io.
Ariagard
Testo di Arianna Gardini (pagina Facebook)
Testo di Canva
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