L’Oracolo e l’Editoriale di Settembre
- lachanceria
- 6 set
- Tempo di lettura: 3 min
A cura di Rossana Orsi
Settembre spalanca le porte dell’immaginazione.
Ci accoglie dopo un’estate che potremmo definire ritmata.
Riprendiamo con la condivisione dei contenuti dei collaboratori inaugurando una nuova stagione del blog che ci tende la mano con l’ingresso dell’Autunno. E da buoni osservatori già ci possiamo accorgere delle prime metamorfosi che appaiono nei campi e negli alberi. Le ore di luce lentamente diminuiscono assieme alle temperature (che ancora in alcune zone rasentano i 30 gradi di giorno).
La stagione del buio fa capolino, in alcuni casi è tanto attesa quasi quanto - se non più - del Natale. Anche il ciclo lunare di questo periodo sembra volerci invitare a porre maggiormente l’attenzione sul significato di oscurità e di luminosità. A livello simbolico potremmo dire che tutti gli stimoli ci parlano di integrazione degli opposti, di conoscenza delle parti emerse e di quelle nascoste, di cammino sulla spirale naturale che ad ogni giro ci offre l’occasione di sperimentare lati di noi stessi che si riflettono nell’altro attraverso il potere delle emozioni.
Nell’antica Roma si svolgevano i festeggiamenti per Giove Capitolino che duravano 6 giorni: parate militari, giochi circensi, sfilate di musici, danzatori, atleti e giocolieri. Le statue degli Dei venivano portate in processione, cosparse di germe di grano tostato per poi essere sacrificate sugli altari. Giove costituiva, assieme a Minerva e Giunone, la Triade Capitolina il cui culto era molto sentito anche a livello familiare: gli animali simbolici collegati erano l’aquila, il pavone e la civetta.
Settembre è legato al ciclo annuale della vite per la vendemmia, alla fine della lavorazione dei terreni e alla preparazione alla semina del grano dopo il raccolto degli ultimi tagli delle foraggifere.
Settembre conserva sicuramente la peculiarità degli inizi, la propulsione della ripartenza. In quest’ottica può accompagnarsi ad uno stato di agitazione o ansia, frenesia e smania di fare.
Anche in questi casi è bene orientarsi verso un equilibrio che faccia conciliare la voglia di creare e di dare spazio ai progetti con il rispetto dei propri tempi interiori.
Personalmente non vedo l’ora di dare il benvenuto alle stagioni delle piogge e delle nebbie, di lasciare andare il tripudio (delle fioriture, delle giornate all’aperto, delle feste e dei giochi e del trambusto sulle spiagge…) per dedicarmi a qualcosa di più raccolto e intimo che, senza dubbio, rispecchia maggiormente il mio carattere.
A livello lavorativo stiamo già lavorando sui prossimi libri che pubblicheremo tra ottobre e dicembre con Chance e La Rìa, e sulle nuove attività da proporre sia in presenza nelle zone limitrofe di Roma che on-line. Potete seguire le nostre pagine social e iscrivervi alla newsletter per ricevere aggiornamenti, promozioni e anteprime.
Vi lascio adesso all’Oracolo del mese e agli articoli che ci accompagneranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

Langue il fogliame
sotto alla volta celeste
nell’occasione di passaggio
quale rito
quale legame
con il mondo sotterraneo.
Così,
Madre notturna,
ti appresti a far combaciare
l’ombra e la luce
nel corridoio che conduce
alle stanze supreme
di terra e roccia iridescenti.
Sull’uscio
ho lasciato una cartolina
che ritrae daini e cervi
scritte di stagione
bulbi di tulipani e narcisi
da interrare
coi frutti del melo.
L’aspettativa è sgretolata
ma già si fa nutrimento
braccia di meduse e sogni
come se illusione e disillusione
fossero imprescindibili
che nessuno osi separarle.
Ti trovo cangiante,
notturna Madre,
sugli orizzonti dove finisce la pineta e inizia il cielo.
Qualcuno ti direbbe incoerente
sembri serbare in segreto un sussurro:
non siamo altro
che vasi rotti
questa è la cosa più preziosa
la capacità del taglio
del contenimento brecciato
che fa nostri
frantumi e miracoli
che fa di noi
miracoli e frantumi.
Rossana
Testo di Rossana Orsi (rossana_orsi)
Fotografia di Canva



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